lunedì 9 febbraio 2015

Don Ciotti alla Maddalena di Giaveno

Venerdì 12 luglio 2013 don Ciotti è intervenuto alla Maddalena di Giaveno, invitato da don Gianni Rege, parroco della frazione, per una conferenza sul tema della Libertà.
L'incontro con il sacerdote da sempre a fianco degli umili era inserito in una rassegna che coinvolge opinionisti, operatori e scrittori, in dialogo con artigiani ed agricoltori. Il tema fondamentale affrontato in queste serate è quello della possibile vita in montagna, resa ancor più complicata dalle problematiche che la burocrazia obbliga ad affrontare. 

- Don Gianni mi ha chiesto di parlare di Libertà - ha esordito il sacerdote, - e io non posso farne a meno. I giganteschi problemi dell’Italia di oggi sono tutti legati all’assenza di libertà. Non c’è libertà se non c’è lavoro, se la gente è povera, se deve ricorrere all’usura. I dati statistici riferiscono di 2.100.000 ragazzi che hanno abbandonato gli studi e che adesso sono senza lavoro; molti ricorrono ad azioni illegali, alla prostituzione. Ecco la perdita di libertà. - 


Il fondatore del Gruppo Abele e di Libera ha così avviato un lungo monologo, di frasi nette, taglienti, che non lasciano dubbi su quello che il sacerdote considera il compito di ognuno di noi.
- La mafia al nord non solo esiste, non solo ci sono infiltrazioni, ma è ben gestita e ben organizzata. Notizia di oggi: in Piemonte sette arresti per ‘ndrangheta, Bardonecchia è stato il primo comune commissariato per infiltrazione mafiosa. I grandi investimenti sono i frutti che la mafia non esita a cogliere. Ma lavoro ne è stato fatto e continueremo a farlo, sempre più intenso, sempre più accanito grazie ai giovani e alle loro energie. - 
La mia introduzione

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