martedì 23 aprile 2019

La focalizzazione variabile

La focalizzazione è, in narrativa, il punto di vista attraverso il quale viene raccontata la vicenda; in pratica gli occhi che permettono al lettore di vedere ciò che accade, le orecchie attraverso cui può sentire ciò che viene detto.
Può trattarsi di un punto di vista esterno ai fatti, in cui il narratore racconta senza partecipare agli eventi stessi, ma semplicemente riferendoli in terza persona, come un testimone invisibile. Si tratta di una tecnica che coinvolge nella lettura, perché chi legge può osservare ogni scena da molto vicino.
In certi casi il narratore sa tutto ciò che accade, ma proprio tutto; in qualunque luogo e in qualunque momento segue i personaggi e assiste a quel che fanno o subiscono. Si dice allora che si tratta di un narratore esterno onnisciente. Un ficcanaso totale!
Più spesso la narrazione è affidata a qualcuno che della vicenda fa parte, allora la focalizzazione sarà interna, su uno dei personaggi. Può trattarsi del protagonista stesso, che ci racconta quello che gli è accaduto, oppure di un coprotagonista o di un testimone. In questo caso il narratore potrà riferire soltanto ciò di cui è venuto a conoscenza e sarà un errore grave esprimere ciò che pensano gli altri personaggi, se non lo dicono o dimostrano con gesti ed espressioni del viso.
Ma ci sono casi più complessi, che danno grandi vantaggi nella lettura e grosse difficoltà nella scrittura. Uno di questi è la focalizzazione variabile, in cui il punto di vista che "vede" la vicenda non è quello di un solo personaggio, ma balzella da uno all'altro.
Un esempio formidabile di questa tecnica si trova nel romanzo di Robert Galbraith (alias J.K. Rowling) Il richiamo del cuculo. Per capirci, ecco qualche riga:

Robin, quando rientrò in ufficio, pensò che l'atmosfera fosse un po' tesa. Strike era seduto davanti al computer, pestando sulla tastiera. 
«Ah» fece lui. 
Sul sito web del famoso stilista aveva trovato la pelliccia che cercava. Era in vendita da appena due settimane e costava millecinquecento sterline.
Robin attese che spiegasse il motivo di quella esclamazione.

Visto? Nella prima frase siamo "nella testa" di Robin, mentre nella seguente in quella di Strike e in quella dopo ancora rimbalziamo di nuovo in quella della ragazza.
Niente male, vero?
Nella pratica, questo esercizio è piuttosto complicato e nemmeno del tutto regolare. Dunque ve lo sconsiglio, dato che si rischia di confondere il lettore. Vi consiglio invece, e molto caldamente, la lettura di questo romanzo, i cui insegnamenti tecnici sono davvero da manuale.