giovedì 23 aprile 2015

Laboratorio di scrittura in due giornate: 9 e 23 maggio

Nei due sabati 9 e 23 maggio si terrà 
a Giaveno (TO) un 
laboratorio di scrittura in GIALLO.

Nel corso della prima giornata, il 9 maggio, mi occuperò di introdurre alla narrazione di un romanzo o di un racconto giallo, in base alle opere dei più grandi giallisti.
Partiremo dalla costruzione della trama secondo la cronologia della fabula, per arrivare ai tortuosi sviluppi dell’intreccio.
Analizzeremo e affronteremo la diverse modalità dell’investigazione, ci metteremo alla prova con i differenti ritmi delle sequenze tipiche del poliziesco e del mistery.


Nella seconda giornata, il 23 maggio, MassimoTallone 
proseguirà con l’approfondimento. Vi farà “immaginare il crimine”, scendendo nei dettagli delle modalità, dei colpevoli, dei moventi, delle vittime e dell’investigazione. Vi illustrerà le migliori tecniche di scrittura della narrativa poliziesca e d’azione.

Costo delle due giornate: 80 euro

Orario:
mattino 10 – 13, pausa pranzo,
pomeriggio 14,30 – 17,30

Per informazioni e iscrizioni:
mariateresa.carpegna@gmail.com 

mercoledì 8 aprile 2015

Sabato 18 aprile, Enrica Tesio

Incontrando a tu per tu Enrica Tesio, si scopre che è esattamente come la si immagina. E non soltanto perché la sua foto è sulla copertina di La verità, vi spiego, sull’amore, cosa che effettivamente può aiutare, ma perché tutta l’energia, la vitalità, l’ironia che sprigionano da ogni pagina del suo romanzo sono le stesse che lei riesce a trasmettere di persona.
Io e Enrica
Attorniata dal pubblico della Casa dei Libri di Rivalta, osserva tutto con quello sguardo curioso e allegro che l’ha portata a saper ritrarre i tipi e le manie della società attuale, in particolare della generazione dei trentenni.
«Qualche anno fa, quando il mio compagno mi ha lasciato, ho iniziato a scrivere un blog, così, un po’ per scherzo. Doveva essere una breve parentesi, che in poco tempo avrei concluso; invece ha raggiunto un successo imprevisto».
Lo dice come se si trattasse del successo di qualcun altro, con gli splendidi occhi spalancati e sorridenti allo stesso tempo (sì, lei ci riesce).
«Ha avuto subito una grande diffusione e questo mi ha reso molto felice, perché in un blog è tutto trasparente: quello che scrivi viene letto senza mediazioni. Così, quando pochi mesi dopo mi ha chiamato la Mondadori, chiedendomi se volevo scrivere un romanzo, io ovviamente ho risposto che non sapevo, che non ero convinta…» ride di gusto. «Naturalmente ho accettato subito, ed è nato questo romanzo, che in realtà ha molti spunti autobiografici, come si rende ben conto chi ha letto i post del mio blog. Ci sono molte, somiglianze tra Dora, la protagonista del libro, e me, ma ci sono moltissimi tratti di fantasia. Ad esempio il personaggio di Sara, la migliore amica di Dora, non esiste, o meglio, è il condensato di diverse mie amiche e di me stessa. Il poeta-bidello, invece, è molto simile ad una persona reale, mentre molti personaggi sono quello che la mia curiosità suggerisce alla fantasia, facendomi giocare con le persone che vedo attorno a me».
Adesso Enrica è in giro a promuovere il suo libro (un gran divertimento, confessa), ma nel futuro vede già un nuovo romanzo. E magari un film tratto da La verità, vi spiego, sull'amore?
«Ho venduto i diritti cinematografici!» esclama stringendomi un braccio, un gesto che mi rallegra con tutto il suo entusiasmo e la sua empatia, «naturalmente tutto dipenderà dal successo di questo  libro».
Che noi aiuteremo in ogni modo, vero, cari lettori?





giovedì 2 aprile 2015

Massimo Tallone spiega la genesi di "A bottega dal maestro di cazzeggio", edizioni Golem.

Finalmente è in libreria un manuale che non potrà mancare nelle letture di ogni cazzeggiatore.  
Per l'occasione ho incontrato Massimo Tallone, autore del volume e gran maestro dell'arte:

Massimo, come è nato il libro A bottega dal maestro di cazzeggio?
Questo è un libro nato veramente ‘sul campo’, vale a dire nel corso di vasti e articolati cazzeggi fra amici all’ora dell’aperitivo, durante i quali, a poco a poco, il tema stesso delle flessibili regole del cazzeggio ha preso il sopravvento sui temi di ordinaria varietà. E ho cominciato a prendere appunti, a indicare distinguo, a proporre schemi di conversazione, con tanto di disegni e flussi… Poi il notes non è più bastato… Ed ecco il libro.
 
A chi pensi sia destinato?
Mi sento di dire che un libro come A bottega dal maestro di cazzeggio è davvero rivolto a tutti. Ma lo penso in particolare rivolto a chi si sente oppresso dalle ansie del presente, affinché ci rida su; e lo dedico anche ai cupi e seriosi sbandieratori di opinioni certe e assolute, affinché si lascino andare e accettino l’idea che il mondo è davvero policromo, sfaccettato, imprevedibile.

Come lo inserisci nella tua produzione letteraria?
Da anni, come sai, pubblico narrativa di marca gialla, ma ho un precedente nel campo del saggio umoristico, il Dizionario ironico della cultura italiana, pubblicato con UTET nel 2009. E qui devo dire la verità: io amo narrare storie e concepire trame, ma adoro edificare bislacche architetture umoristiche in forma di saggio… E aggiungo che questo vispo volumetto dedicato al Cazzeggio è forse l’opera a cui tengo di più, nella mia produzione.

Breve biografia di Joseph Bimah.
Sta tutta in una frase, ma non la vuole dire.

Il cazzeggio può essere un esercizio preliminare alla scrittura, soprattutto dei gialli?
Il cazzeggio, secondo me, è un esercizio preliminare utile a ogni pratica della vita quotidiana. Dispone alla leggerezza, dilata la percezione del tempo, scaccia la tentazione di prendersi sul serio, accresce l’autostima, induce alla tolleranza, rilassa, elimina la fame nervosa e fa girare l’economia (nel settore vinicolo, in particolare).

Può la “superproduzione di cazzate” (cit.) preludere alla novellistica?
Nel flusso di un cazzeggio amatoriale è quasi inevitabile che si intercettino idee curiose, che sorgano divertenti associazioni mentali, che nascano embrioni di racconto. La risposta è tutta qui.

Che diamine è un’ombra gaia?
L’ombra gaia è quel tipo di ombra prodotta dai pergolati e dalle fronde dei platani, quell’ombra chiazzata di macchie di luce solare sfuggite all’intrico dei rami, l’ombra perfetta, gaia, appunto, e adatta alla merenda sinoira

O alla lettura, concludo io. Grazie, Massimo.