sabato 23 settembre 2017

Pillole di scrittura 3. Il tempo per scrivere

Sicuramente voi che leggete questo post siete degli appassionati di lettura e, appena possible, correte agli incontri con gli autori. Vi piace scoprire dalla loro stessa voce come gli scrittori descrivono la loro ultima opera, il loro lavoro, e spesso li sentite parlare della genesi del loro libro. Allora ve li immaginate seduti al computer, chini sul monitor a smanettare sulla tastiera come forsennati, o con la testa fra le mani in cerca delle parole perfette per descrivere una situazione o uno stato d'animo. Magari vi spingete fino a vederli scattare dalla sedia, afferrare al volo un cappotto logoro ed uscire a camminare nel freddo di una notte d'inverno, assetati di idee. 
Vi sembra che quell'uomo o quella donna, che sanno creare con le loro parole scritte mondi fantastici, sentimenti e intrecci formidabili, abbiano un potere soprannaturale, che voi non potrete mai conquistare.
Forse, però, a quella presentazione c'è anche un lettore più curioso e coraggioso di voi, che osa spingere la sua spavalderia fino a chiedere al famoso scrittore: 
- Qual è la parte più difficile della stesura di un romanzo? -
Allora, dopo aver preso fiato, l'autore forse risponderà che è l'inizio, perché l'incipit deve essere d'effetto, coinvolgente senza svelare troppo. O forse dirà che è il finale, ovvero il momento in cui la storia deve essere conclusa e i personaggi abbandonati. O ancora le fasi preliminari, quando deve essere compilato lo schema della trama, o devono essere scelti i nomi adatti ai caratteri, o l'ambientazione, e così via. 
Ma se il vostro autore fosse davvero sincero, la sua risposta sarebbe: 
- La parte più difficile della scrittura è trovare il tempo per scrivere. -
E in quel momento l'abisso che separa il Mago della penna dal suo pubblico attento sembra colmarsi, quella donna osannata dai critici, a cui poco fa è stato consegnato un premio prestigioso, quell'uomo con la barba curata-ma-non-troppo che tanto spesso avete visto in foto nelle pagine culturali, all'improvviso sembrano più umani, più simili a voi. Ed effettivamente è così, perché la prima vera difficoltà che anche voi dovrete superare sarà trovare il tempo da dedicare alla scrittura. 
Quindi, cominciate a prendere la vostra agenda e scrivete un appuntamento con la vostra storia, perché scrivere è per prima cosa un impegno con voi stessi.

martedì 19 settembre 2017

Pillole di scrittura 2. Scrivere è immaginare.

Rispetto alla pillola di scrittura 1, sono costretta a fare un  passo indietro. Se è vero che si deve cominciare a scrivere da ciò che si conosce, ovvero dalla nostra storia, dal nostro passato, da ciò di cui abbiamo esperienza diretta, è anche vero che in questo caso si cade nell'autobiografia.
La narrazione è tutt'altro. 
La narrazione è invenzione, è giocare con i destini dei personaggi, creare situazioni, immaginare, usare la fantasia. 
Certo, tutto ha origine dalla nostra esperienza, ma non solo, anche dalla nostra cultura, di ciò che abbiamo saputo solo tramite altri racconti, letture, immagini. Sono proprio questi i semi che faranno germogliare e crescere la nostra fantasia. 
Dunque partiamo da noi e cominciamo a scrivere. Raccontiamoci; raccontiamo la nostra infanzia, narriamo un episodio della nostra adolescenza, ripeschiamo riminiscenze scolastiche dalle ragnatele dei ricordi. 
E poi decolliamo, stacchiamoci da noi stessi ed entriamo in una dimensione diversa: quella dell'immaginazione.
Sono stato a scuola dalle suore? Bene, esageriamo: il mio protagonista avrà studiato in un collegio estremamente rigido, dove l'educazione era punitiva.
Ho avuto un'infanzia spensierata grazie al rapporto di estrema confidenza con la mia unica sorella? Il mio personaggio avrà una gemella identica; oppure di fratelli ne avrà quattro, ognuno con un carattere ben definito, completamente diverso da quello della mia reale sorella. 
E poi via, diamo vita ad altri personaggi. All'inizio saranno magari simili alla nostra acida vicina di casa, o ad un prozio di cui serbiamo ancora ricordi affettuosi. Ma poi anche questi dovranno svaporare ed entrare nel regno della vera creazione narrativa.

sabato 16 settembre 2017

Pillole di scrittura 1. Scrivere è un'esperienza intima

La scrittura è davvero un'esperienza molto intima. Se questo vale certamente quando ci rivolgiamo al nostro diario, trattandolo magari come un amico o un interlocutore segreto, non pensiamo che sia differente per la scrittura narrativa.
Creare una storia, inventare una trama intrecciata, farla vivere da personaggi che agiscono in un ambiente anch'esso creato da noi non vuol dire prendere le distanze dalla nostra esperienza, anzi. Per questo le difficoltà spesso compaiono all'inizio e alla fine della stesura.
Generalizzando, ci sono due modalità per iniziare a scrivere un romanzo o un racconto.
La prima è quella impulsiva, per cui abbiamo la sensazione che una vicenda, un evento siano capitati soltanto per sollecitare la nostra fantasia di narratori. Osserviamo una lite dal finestrino del treno, leggiamo una notizia sul quotidiano, ci svegliamo con la mente fervida a causa di un sogno terribilmente vivido e coinvolgente. Ed ecco che, appena possibile, ci precipitiamo al computer, o afferriamo il nostro quadernetto e scriviamo, di getto, quasi senza riflettere su parole o frasi.
La seconda modalità è quella costruita: finalmente abbiamo un pomeriggio tutto per noi, con la casa vuota, nulla di importante da fare e una gran voglia di mettere nero su bianco le nostre parole. Può sembrare che in questo caso la distanza tra ciò che scriviamo e il nostro vissuto sia più ampia, ma non è così. Ogni volta che noi creiamo una storia, anche senza volerlo mettiamo molto di noi stessi, e non solamente le nostre emozioni superficiali o le nostre impressioni passeggere.
Questa è la ragione per cui spesso lo scrittore, soprattutto l'esordiente, teme la pubblicazione: gli sembrerà, una volta stampate su carta e passate di mano in mano, che le sue parole abbiano preso un significato diverso e stenterà a riconoscersi nelle recensioni, nelle critiche, nei giudizi inevitabili dei lettori.
Però è questa la sua vera missione: trasformare un'emozione privata in qualcosa di ampio, qualcosa che possa coinvolgere le altre persone, che entri nella mente e nel cuore di chi la scoprirà solo leggendo il suo romanzo.



mercoledì 13 settembre 2017

Paolo Picco, L'era di Osion, Periale Edizioni

Nello spazio letterario attuale del genere fantasy, occupato pressoché totalmente dal gigantesco successo del Trono di spade, non è facile rintracciare nuovi romanzi validi, specialmente di autori esordienti. Il lettore fantasy è difficile da soddisfare: vuole trovare, tra i canoni letterari consueti, a cui è affezionato, nuovi stimoli e emozioni.
In questo è riuscito l’autore Paolo Picco, esordiente con il romanzo L’era di Osion, primo volume di una saga legata al personaggio protagonista, Amaron.
Amaron è un giovanissimo principe, addestrato suo malgrado al combattimento e al comando. Nel suo primo viaggio diplomatico attraverso il regno di Hisas, inviato da suo padre perché i sudditi possano conoscere il loro futuro re, il giovane scoprirà invece la sua vera natura.
Un vecchio soldato, incontrato in una locanda, gli svelerà il suo passato, la storia dei Sette Regni che costituiscono il suo mondo e gli aprirà lo sguardo verso un possibile futuro.
La regina Ashlynn, che siede sul trono di Orus, ha visto lo stesso futuro e le sue orribili, devastanti possibilità. Per questo ha deciso di affidare alla splendida figlia Siusan e al capitano delle guardie una missione delicata quanto pericolosa.
Quello che la regina ancora non sa è che, nella fiorente città mercantile di Seyl, vive un uomo abile e generoso, le cui scelte potrebbero divenire fondamentali per la Terra dei Sette Regni, nella battaglia contro il potente nemico.

Paolo Picco crea personaggi non stereotipati, di spessore, che incuriosiscono e convincono. L’eterea e affascinante Siusan è in realtà una donna forte e una combattente esperta; l’astuto Mastro Glenn è un abile commerciante, ma anche un uomo generoso e capace.
La lotta contro l’oscuro nemico è spesso spiazzante, le sue armi sembrano invincibili, ma il legame con la madre terra sarà fondamentale per gli esiti delle battaglie.
Così, tra spiagge sconfinate, foreste impenetrabili e specchi d’acqua immensi, Picco trascina il lettore verso la fine di questo primo avvincente episodio. 

venerdì 1 settembre 2017

Corso di scrittura narrativa a Coazze

Corso di scrittura narrativa
in 4 lezioni 
Dall’idea al libro

presso la sede della

 Borgata Carrà 1, Coazze (TO)


Le lezioni, di due ore ciascuna, avranno luogo per quattro giovedì consecutivi, nell'orario: 18  -  20
Date: 28 settembre, 5, 12 e 19 ottobre.

Costo: 100 euro

Per iscrizioni e informazioni:
mariateresa.carpegna@gmail.com

Il corso è indirizzato a tutti coloro che vogliono conoscere o approfondire le tecniche narrative, per la stesura di romanzi o racconti e per affrontare i passi che possono portare alla pubblicazione

Alle lezioni teoriche alterneremo l'analisi delle tecniche stilistiche e narrative dei migliori autori.
Al termine delle prime due lezioni, i partecipanti saranno invitati ad esercitarsi a casa con la scrittura di un racconto a tema fisso.

- Da dove nasce un romanzo? Qual è la spinta valida per scrivere? Il talento si può creare?
- Cosa cerca un editore in un testo, per trasformarlo in un libro di successo?
- La mia scrittura deve essere spontanea o seguire regole ferree?
- Cosa distingue un bel romanzo da un romanzo mediocre? Che differenza c'è tra un racconto e un romanzo?
- Come si creano personaggi indimenticabili?
- Qual è il genere più adatto al mio stile?
- Come posso alternare in modo efficace scene d’azione concitata, momenti riflessivi, dialoghi brillanti e descrizioni coinvolgenti?
- Ho scritto cinquanta pagine di getto, ma adesso non riesco a proseguire. Esiste un metodo per uscire dal blocco dello scrittore?


Queste sono soltanto alcune delle domande a cui cercheremo di dare una risposta, che sia valida per ogni partecipante, ma che evidenzi le singole voci narrative di ciascuno.


Perché scrivere è sempre una fantastica avventura.