mercoledì 27 marzo 2019

Due settimane per raccontare

Un incontro casuale al parco
di Camilla Versino

Veronica guardava il laghetto davanti a lei senza interesse. La borsetta poggiata al suo fianco sulla panchina verniciata di verde, il golfino lasciato mollemente sullo schienale e le sue mani intrecciate in grembo aggiungevano alla sua espressione malinconica un tocco trasandato. Quando lui le si sedette al fianco, lei trasalì. Le era andato vicino, ma non l’aveva degnata di uno sguardo, come se il suo obbiettivo fosse solo di sedersi e riposarsi.
Veronica ne fu sorpresa perché in realtà si conoscevano molto bene e quasi indispettita per non aver ricevuto neppure un minimo saluto, continuò a guardare davanti a sé attendendo l’evolversi delle cose.
L’uomo si beava della frescura della giornata, aveva lo sguardo immerso nei pensieri e Veronica provò ad immaginarli.
“Sicuramente starà pensando alle montagne, alle gite con le figlie e le nipoti… Ha un viso disteso e sereno, non è concentrato sui suoi affanni ed è bello vederlo così, una volta tanto”.
Stettero così per tre ore buone, l’uno a sorridere e l’altra ad immaginare, finché a un certo punto l’uomo si alzò, si girò verso Veronica e la salutò cordialmente.
Lei lo guardò con tenerezza.
«Papà, ti riporto a casa, è tardi!»

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