martedì 7 luglio 2015

Le parole ascoltate

Tutto iniziò con un tema: Legàmi, cosa rappresentano per voi?
Il Circolo fotografico Il Mascherone lo aveva scelto per la mostra fotografica di luglio, il consueto appuntamento con il pubblico di Giaveno.
Perché non allargarlo ai quadri, alle sculture, alla musica? Perché non estenderlo alla poesia e alla narrativa? La parola passa, si amplifica e si intensifica; raggiunge arti diverse, la danza, la manualità senza perdere significato, anzi, arricchendosi.
Io, da buona “maestra” (termine coniato da una mia “alunna” e subito trasformato in nomignolo), propongo a tutti gli autori di partecipare con uno scritto. 
«Elaborate il tema, date sfogo alla vostra immaginazione narrativa. Cosa sono per voi i Legami? Sensazioni positive e costruttive o schiavitù che costringono?»
Dapprima titubanti, poi via via più carichi d’energia, gli autori mi inviano i loro testi: comincia lo scambio di parole e di idee che porterà alla stesura di ben ventisette racconti.
Questi gli autori che hanno offerto la loro creazione: 

L’attesa si fa insistente, la rassegna sta per giungere al culmine. Tutti i collaboratori sono pronti: ed ecco, la data arriva.

Le autrici si preparano
Il 4 luglio alle ore 17, sulla rovente piazzetta della ex Anna Frank, i primi, temerari scrittori si avvicinano titubanti. Le porte della mostra di pittura sono spalancate e invitano a cercare un po’ di refrigerio all’interno. 
Roberta legge il suo racconto
La gente, col passare dei minuti, comincia ad affluire; osserva i dipinti e le sculture esposte, commenta, poi esce e si ferma incuriosita. Perché ci sono dei libri su quel tavolone vestito di bianco? Cosa ci fa in piedi quell’uomo con gli occhiali, e cosa mai starà leggendo?
Sergio Vigna
Claudio Rolando
Le sedie non bastano e occorre spargerne altre; i lettori si alternano e gli applausi fioccano.
Lungo le vie del paese (scusate, proprio non riesco a chiamare Giaveno “città”) i negozi ospitano altri dipinti, libri, poesie e racconti stampati su pergamena, invogliando chi passeggia ad una sosta diversa.




Già, ci sono anch'io.




Scende il buio sulla scalinata agghindata a festa; i tappeti blu, l’edera avvolta da drappi candidi trasformano i semplici gradini; le candeline ammorbidiscono gli spigoli, accogliendo i visitatori:
«Venite, sedetevi con noi, ascoltate le parole degli scrittori e chiacchierate con loro».

Chissà, forse il prossimo anno ci sarà anche il loro racconto tra le letture. 


1 commento:

  1. é stata una grande opportunità per tutti, la possibilità di poter esprimere un termine bello, una parola quasi omnicomprensiva, con ogni atto creativo che la mente degli artisti ha suggerito. La nostra cittadina, non ha forse colto (e goduto) fino in fondo di questa opportunità. Ma certo è che chi ha speso se stesso quest'anno, non rinuncerà assolutamente al prossimo appuntamento, mentre coloro che non hanno "avuto naso" questa volta, potranno rifarsi. give the people a chanche...

    RispondiElimina