lunedì 12 aprile 2021

Nick Hornby, Proprio come te, Guanda

Ho scoperto Nick Hornby parecchi anni fa, quand'era imminente l'uscita del film tratto da Un ragazzo al cinema. Prima di andare a vederlo volevo leggere il romanzo, come faccio ogni volta per non rovinarmi le sorprese della trama. 
Da quel titolo in poi, ho sempre cercato di non restare indietro sui suoi scritti, e tutti quelli che sono riuscita a leggere mi hanno catturata. Come ha fatto anche questo suo ultimo libro, Proprio come te, uscito nel mese di settembre. 
Cos'ha di così magnetico la scrittura di Hornby? Come può, raccontando storie appena al di sopra della banalità quotidiana, affascinare e coinvolgere il lettore? 

Partiamo dalla storia.
Lucy è una signora separata di quarantadue anni, con due figli quasi adolescenti e un ex marito alcolizzato. È un'insegnante di Lettere alle superiori, con una cultura eclettica e ampia. Joseph è il commesso della macelleria dove si serve Lucy; ha ventitude anni, allena una squadra di ragazzini nel tempo libero e sogna di diventare famoso come dj. Una sera Joseph fa il babysitter per i figli di Lucy e i due cominciano a sentire attrazione reciproca, iniziando una relazione. 
Insomma, una trama piuttosto prevedibile, perfetta per romanzi di diverso genere, dal rosa, all'erotico, allo psicologico; una vicenda che ha appena un tocco di originalità nella enorme differenza di età tra i due. 
Eppure non è così. Hornby crea un romanzo a più strati, compenetrandoli in modo così perfetto da renderli invisibili a una lettura superficiale (che resta comunque divertente). Innanzitutto Joseph è nero, e il razzismo è strisciante, non tanto negli atteggiamenti o nelle parole degli altri, quanto nelle loro reciproche paure. Così entrambi fanno un'estrema attenzione a non sottolineare le differenze etniche e i pregiudizi, con il solo risultato di accentuarli e renderli, talvolta, insopportabili. 
Inoltre Lucy è benestante e abita in un quartiere ricco della città, mentre lui vive ancora con la madre in una casa popolare. Le differenze di ceto vengono riverberate in ogni conversazione con amici di uno o dell'altra, per la difficoltà di cercare argomenti non offensivi o temi  che non necessitino di una cultura particolari. 
A far da cornice su tutto questo c'è il referendum sulla Brexit, di cui tutti parlano con toni decisi e categorici, lasciando poco spazio ai confronti. Lucy, da intellettuale che insegna in una scuola pubblica, riflette sulle conseguenze di una possibile uscita dall'Europa, e sulle tipologie di elettori pronti ad abbandonare l'economia sovranazionale. Joseph, troppo giovane per curarsene realmente, si lascia influenzare dalle opinioni della sua famiglia, senza preoccuparsi troppo. 
Così Hornby racconta la loro storia, che procede tra alti e bassi, alontanamenti e riavvicinamenti, mentre i personaggi attorno ai due protagonisti prendono consapevolezza, increduli, di quanto sta accadendo. 
L'ultima pagina arriva dolcemente, con frasi calme, che resteranno nella memoria di chi legge ben di più di un colpo di scena. 

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