martedì 22 marzo 2016

Guillaume Musso, Central Park, Bompiani

Quali sono le caratteristiche che deve possedere un bel giallo?
Al di là dei gusti e delle preferenze personali, un poliziesco, un noir o un thriller devono avere comunque una trama molto vivace e coinvolgente. Il protagonista potrà essere affascinante o inquietante, cupo e musone o godereccio e sciupafemmine, femme fatale o campionessa di Karate; l’ambientazione spazierà dai sordidi vicoli metropolitani alle campagne del nord Europa, dalle piramidi di quattromila anni fa alle piattaforme petrolifere. Non dovrà mancare, però, un intreccio coinvolgente e ben congegnato che trascini il lettore dalla prima all’ultima pagina.
È esattamente questo che accade nel romanzo di Guillaume Musso, Central Park. Dopo la prima scena, in cui i due protagonisti si ritrovano ammanettati l’uno all’altro su una panchina di Central Park, a New York, la vicenda prende subito avvio. Alice, poliziotta della Brigade Criminelle di Parigi, non sa assolutamente come sia arrivata a New York e chi sia l’uomo che dorme, o è svenuto, al suo fianco.
Da lì in poi gli eventi si susseguono in una serie di svolte sorprendenti, in una concatenazione che il lettore può seguire, ma non prevedere. Non appena un risultato sembra apparire all’orizzonte, ecco che un nuovo colpo di scena modifica e ribalta la situazione, fino alla conclusione totalmente inattesa.
Forse lo stile non è all’altezza del plot, ma segue comunque il ritmo accelerato delle scene e le accompagna. La prosa è scorrevole, non elaborata, ma comunque piacevole. 
Contrariamente ai polizieschi a cui ci stiamo lentamente affezionando, i protagonisti non sono adatti a comparire in una serie, perché? Non di certo per uno scarso approfondimento psicologico: il passato dei due personaggi non solo viene affrontato in modo approfondito, ma diventa la chiave di una possibile soluzione dell’enigma, anzi, degli enigmi che si concatenano nella trama. La loro vicenda privata non emerge soltanto come analisi delle loro personalità, ma come chiave di soluzione del romanzo stesso. Essi sono contemporaneamente gli indagatori e le vittime di un crimine da scoprire, un crimine che sfugge anch’esso ad ogni definizione.
Un romanzo da leggere e da rileggere con occhi totalmente diversi, una volta scoperto il finale. 

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