mercoledì 18 marzo 2015

Alessandro Boidi Trotti, Una strana partita, Araba Fenice

Quando ho ricevuto il manoscritto di Alessandro Boidi Trotti, ho cominciato la lettura con un po’ di apprensione: un primario di Radioterapia che scrive un romanzo il cui protagonista è un Oncologo poteva essere un grosso rischio. Il primo di questi rischi era un linguaggio troppo tecnico, con terminologie da referto medico, il secondo una trama angosciante, fatta di malattie, cure devastanti e lutti.
La prima sorpresa l’ho avuta già dall’incipit: una formazione calcistica della Juve come frase iniziale, come presentazione indiretta di un protagonista professionalmente impeccabile, ma umanamente fallibile e proprio per questo simpatico.
Da lì in poi le sorprese si sono susseguite di capitolo in capitolo, portandomi fin in fondo alla lettura di un romanzo allegro e, al contempo, profondo.
Le trame si intrecciano, alternando personaggi e situazioni gioiose a momenti di intima riflessione. Roberto, il protagonista, vive appieno la sua esistenza, senza negarsi goliardici intrattenimenti, ma sempre con un occhio puntato all’essenza della vita stessa.
Nelle sue giornate in ospedale egli incontra situazioni esilaranti o dolorose, che lo portano alla riflessione, ma anche a comprendere che la vita deve essere vissuta fino in fondo.
A dargli lo stimolo per queste riflessioni è un imprevedibile poker di donne, servitogli in una delle consuete partite con gli amici. Fissando le carte, e dimenticandosi a tratti del gioco che prosegue attorno a lui, Roberto ripercorre momenti del suo passato che trascinano il lettore in una serie di vicende spassose o emozionanti, grazie alle donne che ha avuto al suo fianco. Sono loro, le donne, ad averlo reso un uomo completo e felice della propria vita.




In questo romanzo ha creduto la casa editrice Araba Fenice, che ha voluto inserirlo nella collana Domani del suo catalogo, con il titolo Una strana partita. Appoggiando l’autore nelle diverse presentazioni, ha contribuito a far salire il romanzo ai vertici della propria classifica di vendita.
Il primo impatto con il pubblico è stato, per Boidi Trotti, la presentazione all’Unione Industriale di Torino. Sostenuto dalla dottoressa Marcella Mondini, segretario generale
UGI (Unione genitori italiani contro il tumore dei bambini) e da Paolo Gallarati,  professore ordinario di Istituzioni di Storia della musica e di Drammaturgia musicale all’Università di Torino, nonché critico musicale de La Stampa, Alessandro ha aperto le pagine del suo libro davanti ad una folla di un centinaio di persone. Gli amici, curiosi di riconoscersi all’interno delle vicende, e il pubblico di lettori, più interessati al lato creativo del romanzo, sono rimasti colpiti dalla sua simpatia e dalla sua brillantezza.
Molti altri incontri sono seguiti, per questo esordiente che adesso è già alle prese con una seconda opera narrativa.


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