Quando
ho ricevuto il manoscritto di Alessandro Boidi Trotti, ho cominciato la lettura
con un po’ di apprensione: un primario di Radioterapia che scrive un romanzo il
cui protagonista è un Oncologo poteva essere un grosso rischio. Il primo di
questi rischi era un linguaggio troppo tecnico, con terminologie da referto
medico, il secondo una trama angosciante, fatta di malattie, cure devastanti e
lutti.
La
prima sorpresa l’ho avuta già dall’incipit: una formazione calcistica della
Juve come frase iniziale, come presentazione indiretta di un protagonista
professionalmente impeccabile, ma umanamente fallibile e proprio per questo
simpatico.
Da
lì in poi le sorprese si sono susseguite di capitolo in capitolo, portandomi
fin in fondo alla lettura di un romanzo allegro e, al contempo, profondo.
Le
trame si intrecciano, alternando personaggi e situazioni gioiose a momenti di
intima riflessione. Roberto, il protagonista, vive appieno la sua esistenza,
senza negarsi goliardici intrattenimenti, ma sempre con un occhio puntato
all’essenza della vita stessa.
Nelle
sue giornate in ospedale egli incontra situazioni esilaranti o dolorose, che lo
portano alla riflessione, ma anche a comprendere che la vita deve essere
vissuta fino in fondo.
A
dargli lo stimolo per queste riflessioni è un imprevedibile poker di donne,
servitogli in una delle consuete partite con gli amici. Fissando le carte, e
dimenticandosi a tratti del gioco che prosegue attorno a lui, Roberto
ripercorre momenti del suo passato che trascinano il lettore in una serie di
vicende spassose o emozionanti, grazie alle donne che ha avuto al suo fianco. Sono
loro, le donne, ad averlo reso un uomo completo e felice della propria vita.
In
questo romanzo ha creduto la casa editrice Araba Fenice, che ha voluto
inserirlo nella collana Domani del
suo catalogo, con il titolo Una strana partita. Appoggiando l’autore nelle diverse presentazioni, ha contribuito
a far salire il romanzo ai vertici della propria classifica di vendita.
Il
primo impatto con il pubblico è stato, per Boidi Trotti, la presentazione
all’Unione Industriale di Torino. Sostenuto dalla dottoressa Marcella Mondini, segretario
generale
UGI (Unione genitori
italiani contro il tumore dei bambini) e da Paolo Gallarati, professore ordinario di Istituzioni di Storia
della musica e di Drammaturgia musicale all’Università di Torino, nonché
critico musicale de La Stampa, Alessandro
ha aperto le pagine del suo libro davanti ad una folla di un centinaio di
persone. Gli amici, curiosi di riconoscersi all’interno delle vicende, e il
pubblico di lettori, più interessati al lato creativo del romanzo, sono rimasti
colpiti dalla sua simpatia e dalla sua brillantezza.
Molti
altri incontri sono seguiti, per questo esordiente che adesso è già alle prese
con una seconda opera narrativa.
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