Scrittura
autobiografica significa letteralmente “scrivere della propria vita”, ovvero raccontare
una storia che ha come protagonisti noi stessi.
Se
scrivere un racconto o un romanzo vuol dire creare una vicenda inventata, l’autobiografia
richiede invece di analizzare la propria vita come se fosse un romanzo. È un
viaggio nel nostro passato, nei nostri ricordi, nel nostro vissuto, ma con
occhi nuovi, occhi di scrittore.
Questo
è un enorme vantaggio: usare la memoria per raccontarci, ma con parole che
avvincano anche chi forse leggerà la nostra storia. La ricerca delle parole,
delle frasi, dello stile più adatto a narrare episodi accaduti realmente è ciò
che rende meravigliosa l’autobiografia. Rivivere momenti emozionanti, o
terribili, o riesaminare ciò che ci era parso banale e inutile con uno sguardo
limpido, da osservatore nuovo, significa prendere le distanze e ripensare alla
storia della nostra personalità, del nostro carattere come se fossimo veramente
il personaggio di un romanzo.
Anche
chi abbiamo incontrato nel nostro cammino, la nostra famiglia, gli amici, gli
affetti più profondi, diventerà soggetto narrativo. La trasformazione di
queste emozioni in parole costituisce un filtro che ci permetterà di provare una
meraviglia nuova, sconosciuta verso ciò che abbiamo provato e magari ribalterà situazioni,
trasformando i problemi vissuti in occasioni, che solamente creando il “film”
della nostra vita potremo provare come registi.
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