La
storia della nostra protagonista comincia prima ancora della sua venuta al
mondo, quando Elide, una splendida ragazza di Sant’Ambrogio, incontra un
giovane immigrato e se ne innamora. Nunzio, il bruno e seducente latino,
ricambia l’amore e abbandona le facili avventure per sposarla e mettere su casa
e famiglia. Da questa unione nasce
Amelia, e la sua bellezza è tale da lasciare in ombra Elide, il cui
personaggio, pian piano, abbandona la scena, per lasciare tutti i riflettori
puntati sulla sua meravigliosa bambina.
Gli
sguardi sono tutti posati su di lei, fin dai primi giorni di vita; la sua
bellezza attira coloro che le passano vicino, magari in modo diverso: sguardi
ammirati, che diventano invidiosi quando le altre mamme, inevitabilmente,
capiscono l’irraggiungibile bellezza di Amelia. Col passare degli anni, però,
questa invidia si trasforma in maligna soddisfazione, perché Amelia, la
bellissima, dolce Amelia, è inguaribilmente stupida.
La
sua immensa ottusità non le è però di alcun ostacolo nella vita; guidata dalla
nonna, da cui ha ereditato certamente il quoziente intellettivo, impara fin
dalla più tenera età a mostrare doti tanto inutili a livello scolastico e
lavorativo, quanto fondamentali per essere sempre al centro dell’attenzione in
tutte le occasioni mondane.
La
ragazza cresce e impara le arti della seduzione senza secondi fini, ma soltanto
per divertirsi: nella sua limitatezza, Amelia è buona e generosa, anche di sé. Attorno
a lei ruotano personaggi vivaci e spassosi, che l’accompagnano nelle fasi della
sua vita e nelle incredibili, esilaranti avventure.
Roberto
Girardi, giunto al terzo romanzo, si cimenta con una classica commedia
brillante molto paesana, in una narrazione ad episodi. Ogni capitolo ha infatti un inizio e una fine,
rendendo così la lettura ancor più scorrevole e divertente.
Le
vicende vengono ambientate con grande successo nella cittadina della Val Susa (ma nulla vieta al lettore di estrapolarle dal locale e situarle con la fantasia
ovunque desideri).
Lo
stile di Girardi è schietto e veloce; la battuta pronta e il lessico ricco dipingono
scene accattivanti. Il suo è un umorismo goliardico, mai sboccato o volgare, ma
certamente malizioso; trascina con la spumeggiante Amelia il lettore,
avvolgendolo in un’atmosfera ridanciana e leggera.
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