lunedì 27 luglio 2015

Calma effervescente, di Elena Mignola

Fuori il sole già caldo, l’aria fresca, i fiori con i loro profumi e io qui dentro, in piscina. Al mio ingresso in acqua ecco di nuovo quelle stupende sensazioni, quel corpo fluido che mi abbraccia e mi ristora. Giù gli occhialini e si riparte. Scelgo di nuotare a rana, il mio stile preferito, quello che fin da bambina pratico con naturalezza, un po’ come se l’avessi imparato in una vita precedente. Testa sott’acqua, disegno il primo cerchio con le braccia e con le gambe. Soffio con il naso e con la bocca in un respiro profondo capace di liberarmi da qualsiasi angoscia anche la più terribile. Osservo le tante bollicine argentate salire lente e confuse verso la superficie. Le mie braccia tirano l’acqua, le gambe la spingono con vigore in un movimento continuo e dolce. Tutti i suoni sono attutiti, alcuni riecheggiano come fossero nell’ovatta, senza infastidire. I miei gesti si ripetono e si ripetono, sempre uguali, ma non mi annoiano mai.  Ascolto con piacere il ritmo della mia nuotata, è musica per le mie orecchie. Volo leggera e senza fatica, l’acqua è ormai un’amica con la quale ho confidenza. Sento un grande senso di pace e tanta nuova energia crescere dentro di me, sono completamente appagata. Così io e il nuoto siamo uniti da un legame forte e spontaneo che immagino durare per sempre.


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