Fuori il sole già
caldo, l’aria fresca, i fiori con i loro profumi e io qui dentro, in piscina. Al mio ingresso in acqua ecco di nuovo quelle
stupende sensazioni, quel corpo fluido che mi abbraccia e mi ristora. Giù gli
occhialini e si riparte. Scelgo di nuotare a rana, il mio stile preferito,
quello che fin da bambina pratico con naturalezza, un po’ come se l’avessi
imparato in una vita precedente. Testa sott’acqua, disegno il primo cerchio con
le braccia e con le gambe. Soffio con il naso e con la bocca in un respiro
profondo capace di liberarmi da qualsiasi angoscia anche la più terribile.
Osservo le tante bollicine argentate salire lente e confuse verso la
superficie. Le mie braccia tirano l’acqua, le gambe la spingono con vigore in
un movimento continuo e dolce. Tutti i suoni sono attutiti, alcuni riecheggiano
come fossero nell’ovatta, senza infastidire. I miei gesti si ripetono e si
ripetono, sempre uguali, ma non mi annoiano mai. Ascolto con piacere il ritmo della mia
nuotata, è musica per le mie orecchie. Volo leggera e senza fatica, l’acqua è
ormai un’amica con la quale ho confidenza. Sento un grande senso di pace e
tanta nuova energia crescere dentro di me, sono completamente appagata. Così io
e il nuoto siamo uniti da un legame forte e spontaneo che immagino durare per
sempre.
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