L’Ultima bugia è un romanzo
breve che racchiude in sé molte storie, che potrebbero da sole reggere un’intera
narrazione. La protagonista di tutte è Vittoria, una donna realizzata e felice,
che nasconde una personalità sfaccettata.
Vittoria
è moglie amata e madre soddisfatta, ma è anche un’orfana cresciuta da sola,
fino all’incontro con una donna che le cambierà la vita. La sua infanzia
complicata le creerà una visione del mondo sempre un po’ obliqua, le darà un
perenne senso di inadeguatezza che però Vittoria, intelligente e caparbia, saprà
trasformare in un punto di forza. Non teme la fatica e si dedica con tutto l’impegno
possibile a ciò che la appassiona: l’arte. I suoi studi la portano a Firenze,
dove una terza donna, Valerie, dinamica e gioiosa, insinuerà nella sua
esistenza nuove possibilità.
Eppure
Vittoria non esiterà ad abbandonare tutto per l’amore, conscia di fare una
scelta che la costringe a lasciare le altre alternative, ma sicura infine della
decisione presa.
Decide quindi di voltare le spalle al passato, per vivere in pienezza un presente
meraviglioso e ricco di prospettive. Si trasferisce a Torino con suo marito e
si trasforma, quasi inavvertitamente, in una nuova Vittoria. Per questo tiene
per sé, con una reticenza ostinata, la sua infanzia e la sua giovinezza, spaccando
in questo modo la sua stessa vita in due: prima e dopo la scelta.
Quello
che ancora non sa è che la vita non si limita a darci due possibilità, ma si
diverte a giocare con le nostre scelte, ripresentandone sempre di nuove.
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