Dopo quasi
dieci anni, Nanni Settembrini, il protagonista creato da Enrico Camanni, torna
in azione nel romanzo Una coperta di neve,
edito da Mondadori. Torinese nell’anima, Settembrini ha lasciato la città da
giovanissimo, per seguire il sogno della montagna, il massiccio del Bianco che
osservava con bramosia dalle finestre del suo appartamento cittadino. Da divertimento,
passione, fatica, la montagna si è trasformata per lui in vita quotidiana e
Nanni è diventato guida alpina e capostazione del Soccorso Alpino di Courmayeur.
Conosce la
montagna, la roccia, conosce il ghiaccio che si sta ritirando anno dopo anno e la
neve pesante e collosa dell’estate. Conosce anche le donne e le loro
incredibili sfaccettature e differenze; le due figlie, la ex moglie, la
fidanzata, e adesso anche questa donna misteriosa e senza identità, che deve
entrare nel suo animo e scuotere la sensibilità del lupo solitario che Nanni
vorrebbe essere.
In un giorno
di sole rovente, il primo giorno di un’estate che si rivelerà torrida e
anomala, una valanga si stacca all’improvviso. Forse sotto quella neve pesante
e marcia ci sono degli alpinisti, e si deve correre in soccorso. Sally, l’esperta
cagnona da valanga, fiuta subito la traccia e una donna viene riportata in superficie:
è viva, ma priva di sensi. Un elicottero la trasporta con urgenza all’ospedale,
mentre Settembrini resta con gli altri a scavare ancora, e ancora, finché
raggiungono il capo della corda legata all’imbraco della donna, ma non c’è
niente.
La donna è in
coma e poco dopo riprenderà conoscenza, ma non la memoria di sé e del suo
passato. Le indagini ufficiali non sono necessarie, ma Nanni deve sapere. Per
lui le vittime degli incidenti in montagna non sono numeri o statistiche, ma vite
vissute. Quella della donna misteriosa deve riapparire. Ad aiutarlo nella
caccia c’è l’unica testimone della valanga, scampata per una manciata di minuti,
che affianca Settembrini con le sue capacità e lo attira con il suo fascino.
Comincia così
una caccia al tesoro che è un pretesto per raccontare due trame differenti:
quella della vera ricerca di indizi, di ricostruzione dell’accaduto, e quella
della ricerca nel passato, nella memoria di ciascuno, con la paura nascosta di
ciò che effettivamente si può trovare.
È facile
cadere nell’errore di considerare Nanni un alter ego di Enrico Camanni. Il loro
amore per la montagna, la passione per la scalata, l’avventura che appaga sono
uguali. Ma Nanni Settembrini vive in montagna e di montagna; la sua Courmayeur,
pur restando turistica e legata allo sport, è radicata dentro di lui, che
sembra soltanto patire di nostalgia delle sue origini cittadine.
Enrico Camanni
è, per sua stessa definizione, un cittadino, che ha bisogno della città per
viverci. E ha bisogno della montagna per fuggire e per sognare.
Per nostra
fortuna Enrico trasforma i suoi sogni in scrittura, accompagnandoci in luoghi
che profumano di ginepro e di torba, su ghiacciai scintillanti e rocce a
strapiombo, facendoci sentire accaldati ed esausti soltanto grazie alle sue
parole.
La scrittura gioca
con i diversi generi narrativi, passando dal giallo al romanzo psicologico, con
puntatine nel sentimentale. Il ritmo si adegua al momento, avvincendo il
lettore ora con colpi di scena ora con descrizioni avvolgenti, con dialoghi
fulminanti e riflessioni portate alla luce da frasi brevi, che colpiscono nel
segno.
In questo
tempo sospeso, nel quale anche i libri hanno subito una battuta d’arresto,
abbiamo ricercato le montagne, accontentandoci di vederle scurire dalla
finestra.
Adesso l’attesa
è finita e Una coperta di neve ci
accompagnerà fin sui nostri amati pendii.