Leo Delfos vive a Parigi, nella Parigi in fermento e piena di energia del 1957.
E' un giovane cuoco, molto bravo, ma non se ne cura; deluso dalla vita, si lascia trasportare dalla corrente,
passando accanto ai grandi avvenimenti della storia senza lasciarsi
coinvolgere. Da quando sua moglie lo ha lasciato, sei mesi prima, sembra aver
perso la voglia di vivere.
Finché
una sera, lasciato lo squallido locale della banlieue dove ha finito il turno
di lavoro, vede un topolino, un sorcio, zampettare sulla massicciata della
fermata Porte Des Lilas del metrò. La sua apatia è scossa e la curiosità stuzzicata,
soprattutto perché il piccolo animaletto sembra mosso da più di un semplice
istinto: sembra che ogni suo movimento sia voluto, che tenti di comunicare con
lui.
E' questa l'idea di partenza del primo romanzo di questo autore già affermato per i suoi manuali di escursionismo e per i suoi scritti storici e naturalistici.
Ispirato
ai grandi personaggi del noir francese, l’esordio narrativo di Claudio Rolando
esce dai confini della Val Sangone ed entra
in un territorio affascinante: quello della vita parigina degli anni cinquanta,
dei bistrot romantici, delle anonime eppure intime stazioni del metrò che
popolano i mistery dei grandi autori.
Le
straordinarie scoperte scientifiche dell’epoca fanno da spunto all'autore per una trama imprevedibile, al limiti della fantascienza.